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vulgo, e che è, è quel termine del quale si dice per lo Sal-
mista: «Ponesti termine, lo quale passare non si può». E
però che lo maestro de la nostra vita Aristotile s accorse
di questo arco di che ora si dice, parve volere che la no-
stra vita non fosse altro che uno salire e uno scendere:
però dice in quello dove tratta di Giovinezza e di Vec-
chiezza, che giovinezza non è altro se non accrescimento
di quella. 9. Là dove sia lo punto sommo di questo arco,
per quella disaguaglianza che detta è di sopra, è forte da
sapere; ma ne li più io credo tra il trentesimo e quarante-
simo anno, e io credo che ne li perfettamente naturati
esso ne sia nel trentacinquesimo anno. 10. E muovemi
questa ragione: che ottimamente naturato fue lo nostro
salvatore Cristo, lo quale volle morire nel trentaquattre-
simo anno de la sua etade; ché non era convenevole la
divinitade stare [in] cos[a] in discresc[er]e, né da crede-
re è ch elli non volesse dimorare in questa nostra vita al
sommo, poi che stato c era nel basso stato de la puerizia.
11. E ciò manifesta l ora del giorno de la sua morte, ché
volle quella consimigliare con la vita sua; onde dice Lu-
ca che era quasi ora sesta quando morio, che è a dire lo
colmo del die. Onde si può comprendere per quello
«quasi» che al trentacinquesimo anno di Cristo era lo
colmo de la sua etade. 12. Veramente questo arco non
Letteratura italiana Einaudi 197
Dante Alighieri - Convivio
pur per mezzo si distingue da le scritture; ma, seguendo
le quattro combinazioni de le contrarie qualitadi che so-
no ne la nostra composizione, a le quali pare essere ap-
propriata, dico a ciascuna, una parte de la nostra etade,
in quattro parti si divide, e chiamansi quattro etadi. 13.
La prima è Adolescenza, che s appropria al caldo e a
l umido; la seconda si è Gioventute, che s appropria al
caldo e al secco; la terza si è Senettute, che s appropria
al freddo e al secco; la quarta si è Senio che s appropria
al freddo e a l umido, secondo che nel quarto de la Me-
taura scrive Alberto. 14. E queste parti si fanno simi-
gliantemente ne l anno, in primavera, in estate, in autun-
no e in inverno; e nel die, ciò è infino a la terza, e poi
infino a la nona (lasciando la sesta, nel mezzo di questa
parte, per la ragione che si discerne), e poi infino al ve-
spero e dal vespero innanzi. E però li gentili, cioè li pa-
gani, diceano che l carro del sole avea quattro cavalli: lo
primo chiamavano Eoo, lo secondo Pirroi, lo terzo
Eton, lo quarto Flegon, secondo che scrive Ovidio nel
secondo del Metamorfoseos. 15. Intorno a le parti del
giorno è brievemente da sapere che, sì come detto è di
sopra nel sesto del terzo trattato, la Chiesa usa, ne la di-
stinzione de le ore, [ore] del dì temporali, che sono in
ciascuno die dodici, o grandi o piccole, secondo la
quantitade del sole; e però che la sesta ora, cioè lo mez-
zo die, è la più nobile di tutto lo die e la più virtuosa, li
suoi offici appressa quivi da ogni parte, cioè da prima e
di poi, quanto puote. 16. E però l officio de la prima
parte del die, cioè la terza, si dice in fine di quella; e
quello de la terza parte e de la quarta si dice ne li princi-
pii. E però si dice mezza terza, prima che suoni per
quella parte; e mezza nona, poi che per quella parte è
sonato; e così mezzo vespero. E però sappia ciascuno
che, ne la diritta nona, sempre dee sonare nel comincia-
mento de la settima ora del die: e questo basti a la pre-
sente digressione.
Letteratura italiana Einaudi 198
Dante Alighieri - Convivio
CAPITOLO XXIV
1. Ritornando al proposito, dico che la umana vita si
parte per quattro etadi. La prima si chiama Adolescen-
zia, cioè «accrescimento di vita»; la seconda si chiama
Gioventute, cioè «etade che puote giovare», cioè perfe-
zione dare, e così s intende perfetta ché nullo puote
dare se non quello ch elli ha ; la terza si chiama Senet-
tute; la quarta si chiama Senio, sì come di sopra detto è.
2. De la prima nullo dubita, ma ciascuno savio s accorda
ch ella dura in fino al venticinquesimo anno; e però che
infino a quel tempo l anima nostra intende a lo crescere
e a lo abbellire del corpo, onde molte e grandi transmu-
tazioni sono ne la persona, non puote perfettamente la
razionale parte discernere. Per che la Ragione vuole che
dinanzi a quella etade l uomo non possa certe cose fare
sanza curatore di perfetta etade. 3. De la seconda, la
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